Trek – Segafredo, Moschetti pronto alla sfida: “Voglio mettermi in luce quando avrò più libertà”
Matteo Moschetti è tra i neo-professionisti più interessanti tra quelli che si sono ritrovati ieri al Palazzo del Coni di Milano per il corso di abilitazione promosso dall’Accpi. Il 22enne lombardo è stato confermato già a marzo alla Trek-Segafredo dopo aver passato alcuni mesi da stagista nel 2017. Quest’anno, iniziato con la Polartec-Kometa, è stato particolarmente ricco di soddisfazioni con un bottino di nove vittorie che lo proietta con grande curiosità nel WorldTour.
Intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha raccontato come il momento chiave della passata stagione sia stata la seconda tappa del Tour du Poitou Charentes quando, stagista da poco per la seconda volta, si piazzò in volata al secondo posto alle spalle di Démare: “Batterlo in Francia sarebbe stato fantastico. Quel giorno è scattato qualcosa. Mi sono chiesto: come posso finire davanti a gente come lui e Viviani? L’anno prossimo aiuterò i capitani, ma voglio mettermi in luce quando avrò più libertà. Sogni? La Sanremo: la più vicina alle mie caratteristiche”.
Il giovane azzurro racconta poi alcuni dettagli su se stesso: “Amo informarmi sui siti. Ho studiato la vita di Pietro Mennea, un idolo per la filosofia di lavoro, la meticolosità. Per me il ciclismo è impegno ma anche evasione: a volte è bello pedalare senza watt, scoprire posti nuovi. Non mi dispiacerebbe una vacanza in bici, come la “Just Ride” di Daniel Oss”.
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